Che cos’ è che in aria vola? C’è qualcosa che non so? Come mai non si va a scuola? Ora ne parliamo un po’.
Virus porta la corona, ma di certo non è un Re, e nemmeno una persona: ma allora, che cos’è?
È un tipaccio piccolino, così piccolo che proprio, per vederlo da vicino, devi avere il microscopio.
È un tipetto velenoso, che mai fermo se ne sta: invadente e dispettoso, vuol andarsene qua e là.
È invisibile e leggero e, pericolosamente, microscopico guerriero, vuole entrare nella gente.
Ma la gente siamo noi, io, te, e tutte le persone: ma io posso, e anche tu puoi, lasciar fuori quel briccone.
Se ti scappa uno starnuto, starnutisci nel tuo braccio: stoppa il volo di quel bruto: tu lo fai, e anch’io lo faccio.
Quando esci, appena torni, va’ a lavare le tue mani: ogni volta, tutti i giorni, non solo oggi, anche domani.
Lava con acqua e sapone, lava a lungo, e con cura, e così, se c’è, il birbone va giù con la sciacquatura.
24 APRILE 2015 | di Paolo Fuligni
di Paolo Fuligni
E meno male! Meno male che, a proposito dello sparatore del tribunale di Milano e del padre che ha portato in Spagna il figlio neonato, né la televisione né gli altri media hanno usato la parola “depressione”. Sì, perché si legge – o si sente dire – costantemente che qualcuno avrebbe commesso qualche terribile azione perché “era depresso”.