di Rachel Remen, Kitchen Table Wisdom adattata da Istituto Beck

Il cortile dietro casa mia sulle pendici del Monte Pelmo delle Dolomiti è in effetti un prato molto piccolo. Nell’estate e nell’autunno di ogni anno un cervo viene all’alba e al tramonto. Questa è una cosa insolita per chi è cresciuto a Roma. Quest’anno il cervo ha sei punte sulle sue corna. L’anno scorso cinque o forse quattro. È sorprendente.

In realtà, non avevo in mente di avere un cervo, ma volevo un giardino di rose. L’anno dopo che mi ero trasferito lì, avevo piantato quindici cespugli di rose, regalo dei miei amici. Era un lavoro impegnativo, ma riuscivo già a immaginarmelo. Proprio come nella rivista Ville e Giardini. Le rose sono fiorite nella tarda primavera e per un mese il giardino è stato splendido. Poi le rose hanno cominciato a scomparire. Perplesso, alla fine ho capito che qualcosa di più grande degli afidi le stava mangiando e ho deciso di scoprire cosa fosse. Svegliandomi all’alba e mettendomi a guardare dietro la finestra, sono rimasto di sasso nel vedere il cervo per la prima volta. Sembrava un’illustrazione di uno di quei libri della mia infanzia. Mentre lo guardavo con stupore, in modo molto rilassato, il cervo ha attraversato il cortile tra le rose e poi, con delicatezza, ha mangiato le mie rose “Regina Elisabetta”.

Ogni anno, fino a oggi, ho dovuto prendere una decisione difficile. Metto recinti più alti e pianto le rose o tengo un cervo a 3 metri dalla porta del retro? Ogni anno, finora, avevo scelto il cervo. Dopo esserci guardati per due anni attraverso un vetro, ora posso sedermi fuori mentre gioca.

Se lo racconto alle persone, alcune mi dicono con incredulità: “Tu mi vuoi dire che stai permettendo a questo cervo di mangiare le tue rose?”. A volte ne invito qualcuna per mostrarglielo. _________________________________________________________________

 

Un amico, rimasto in silenzio alla vista del cervo, mi ha detto semplicemente: “Bene, immagino che facciamo sempre le cose giuste per le ragioni sbagliate.” Avevo pensato di piantare cespugli di rose per avere le rose. Ora sembra che abbia in effetti piantato cespugli di rose per avere mezz’ora di silenzio con questo magico animale ogni mattina e ogni sera.

Redazione L’Elefante Invisibile

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